Vi siete mai chiesti perché le donne nel lavoro arrivano con successo fino a un certo punto …e poi però non raggiungono posizioni veramente importanti ( se non in minima parte ) ? Io me lo domando tutti i giorni perché lavoro nelle aziende e nel 90 per cento dei casi ho a che fare solo col mondo maschile.
Ci vengono in soccorso due studiosi americani Helgesen e Goldsmith che nel loro ultimo libro sintetizzano con precisione le motivazioni che frenano il successo delle donne nel lavoro e, guarda un po’ , spesso sono cause legate proprio al carattere o al modo di pensare femminile. Ad esempio, aspettare che gli altri notino e premino il nostro lavoro: talvolta siamo convinte che basti lavorare sodo e dimostrare impegno per venire promosse e quando non succede ecco che si scatena la frustrazione. Peccato che a volte bisogna spiegare ciò che si fa e chiedere che ciò venga riconosciuto. Quasi mai succede in automatico.
Un altro punto interessante e’ la gestione delle relazioni. Le donne sono di solito più brave degli uomini, danno molto nel rapporto umano ma non sfruttano queste relazioni per fare carriera, non sono strategiche ( o opportuniste ) e fanno poco network, cosa in cui invece gli uomini eccellono. E quindi anche questo canale non serve a crescere di ruolo. Inoltre molto spesso le donne si concentrano sul fare, sulla buona esecuzione e sul risultato immediato ma non vedono la strategia personale sul lungo termine. Siamo meno affamate di potere e così non lo perseguiamo con costanza, perdendo delle occasioni.
Come vedete, i pregi diventano difetti in questo meccanismo. I due studiosi rilevano che le donne sono troppo perfezioniste: si accaniscono sui dettagli e pretendono la stessa precisione maniacale dai loro collaboratori ma vivono perennemente sotto stress e non pensano ai grandi obiettivi di carriera perché concentrate sul micro dettaglio. Pare inoltre che il cervello femminile sia come un radar quindi sempre pronto a carpire nuove informazioni dall’ ambiente mentre il cervello maschile agisce come un laser e si concentra su un obiettivo solo. Questa volta l ‘ univocità del pensiero diventa un plus per avere successo.
Ma alla luce di tutto questo, siamo proprio sicure che fare carriera sia un reale vantaggio ?